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Dal 6 aprile al 5 maggio. Queste sono le date della mostra personale dell’Artista e Geometra sassarese Marco Galistu al Ristorante "La Volpe e l’Uva a Sassari in Via Giorgio Asproni 24.
Marco Galistu è un geometra. La sua professione è fatta di calcoli,misure,ordine e precisione ma nella vita privata è soprattutto un pittore autodidatta che ha scelto questa arte come evasione e sperimentazione. La pittura giunge come risposta alla sua costante esigenza di creatività. Il suo percorso artistico è lungo. Per anni ha svolto ricerche stilistiche e sui materiali. Ha utilizzato tempere,colori acrilici,vernici,bombolette spray,colori a olio.
Per acquisire la tecnica pittorica decide di dedicarsi ai falsi d’autore soffermandosi maggiormente su chi considera suoi artisti ideali,suoi maestri: Renè Magritte,Giorgio De Chirico,Leonardo Da Vinci,Michelangelo. Ma è nel Surrealismo di Magritte che ritrova la sua fonte di ispirazione. A partire dal 2013 partecipa a estemporanee e collettive con l’intento di confrontarsi con altri artisti sardi e imparare il più possibile grazie all’osservazione delle loro tecniche pittoriche. Attualmente sta sperimentando la costruzione di alcuni telai in legno servendosi anche di tessuti grezzi (tra cui lino e juta) piuttosto differenti dalle comuni tele in commercio.
Per Marco il Surrealismo è un mondo da spiare attraverso una finestra ,una finestra che offre storie sempre nuove che restano sospese in un fermo-immagine realizzato con colori e pennelli. Una finestra che si identifica nel quadro. L’Arte è una continua ricerca.
Il Surrealismo viene vissuto,scomposto,ribaltato per diventare la base di un nuovo modo di vedere la realtà utilizzando materiali che,solo apparentemente,discordano con questa corrente pittorica. Le opere di Marco seguono principalmente tre direzioni: i falsi d’autore,i dipinti personali ispirati dal Surrealismo e i paesaggi. Ambientazioni completamente diverse. Il particolare dell’Aurora,del David,della Pietà di Michelangelo che affiorano,con la loro fredda luce marmorea,da uno sfondo nero e impenetrabile. Viene catturato il fascio di luce che li isola da tutto ciò che li circonda e li preserva nel tempo.
La Cecilia Gallerani di Da Vinci,il Canto d’Amore di De Chirico,Gli Amanti di Magritte. E poi ancora un gatto sul cono e due strani individui capovolti,partite a scacchi con la Morte davanti a un camino acceso che proietta lunghe infinite ombre,scacchiere enormi con alfieri protagonisti. Scorci di vita nei paesi della Sardegna,papaveri e tramonti,città semi-deserte abitate da uomini-ombra senza più identità. Questo è il mondo di Marco,a metà strada fra la realtà concreta e onirica. Un mondo fatto di colori forti e materici nel quale Renè Magritte passa,comunque,in punta di piedi. (A cura di Marta Fadda)
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