Riletto,smontato,reinventato,rielaborato in sei lingue e a ritmo di jazz,rap,mambo,pop… come se l’opera di Mozart facesse parte di tutte le culture musicali di Piazza Vittorio,come se fosse una favola tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca,le vicende e i personaggi si sono trasformati,e anche la musica si è allontanata dall’originale,diventando Il flauto magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio.
La musica stessa si allontana dall’originale e negli arrangiamenti di Mario Tronco e Leandro Piccioni rivela ed esalta le potenzialità dell’Orchestra con il suo bagaglio interculturale. Questi musicisti portano la testimonianza di musiche,culture e religioni diverse,che si trovano riunite in questo progetto. Un Flauto contemporaneo,ambientato in una moderna società multirazziale. Non c’è da stupirsi allora se Tamino e Pamina,Papageno,Sarastro e gli altri personaggi cantano in wolof,spagnolo,arabo,tedesco,portoghese e inglese. I ruoli sono stati affidati ai musicisti in base a una somiglianza di carattere o per affinità con certe esperienze vissute: per esempio Ernesto Lopez Maturell interpreta Tamino con l’esuberanza dei suoi 22 anni e più che dall’amore per Pamina,è mosso dal desiderio di avventura e dalla paura dell’ignoto,che a quell’età si trasforma in eccitazione; il mago Sarastro è impersonato da Carlos Paz,un artista con un rapporto molto forte con la politica e la religione,che racconta spesso dei riti sciamanici del suo Paese. La Regina della Notte è interpretata dalla versatile e straordinaria Petra Magoni. La sua Regina finisce per cantare un mambo… Per diretta assonanza El Hadij “Pap” Yeri Samb è stato subito Papageno,una persona semplice e profonda con un carattere molto vicino al personaggio di Mozart.
Sorprendenti e originali le scenografie realizzate da Lino Fiorito,fatta di acquerelli che richiamano l’idea della favola e da didascalie disegnate su pannelli per i recitativi (come per la tecnica dei fotoromanzi). Un’atmosfera insieme magica e sognante,contrapposta al lato terreno e concreto dei musicisti,che per entrare nella parte indossano i costumi disegnati da Ortensia De Francesco.
Direzione artistica e musicale di Mario Tronco
con
Omar Lopez Valle (Narratore); El Hadij Yeri Samb (Papageno);
Petra Magoni (Regina della Notte); Silvie Lewis (Pamina);
Ernesto Lopez Maturell (Tamino); Carloz Paz Duque (Sarastro);
Houcine Ataa (Monostatos),Raul Scebba (Sacerdote);
Ziad Trabelsi (Messaggero della regina); John Malda,
Gaia Orsoni,Zsusanna Krasznai (Tre dame);
Pino Pecorella,Evandro Dos Reis,Dialy Mady Sissoko (Tre ragazzi).
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